Il Ginkgo biloba è spesso utilizzato contro i disturbi di memoria e per le condizioni che, soprattutto durante la terza età, sono associate alla riduzione del flusso di sangue al cervello (come mal di testa, vertigini, acufeni, difficoltà di concentrazione e disturbi dell’umore).
Trova inoltre impiego in altri problemi associati a disturbi della circolazione, come dolori alle gambe mentre si cammina (claudicatio) e sindrome di Raynaud.
Infine, l’estratto di foglie di Ginkgo sembra avere un effetto positivo sulla circolazione del b. È utilizzato in caso di problemi cognitivi associati alla malattia di Lyme o alla depressione, disfunzioni sessuali, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare senile, o che portano ai problemi di memoria tipici dell’Alzheimer.
Le evidenze scientifiche accumulate fino ad oggi suggeriscono che l’estratto di Ginkgo potrebbe essere davvero efficace in caso di ansia, per migliorare le performance mentali, in caso di demenza, contro i problemi alla vista associati al diabete, contro il glaucoma, in caso di dolori alle gambe mentre si cammina causati da problemi alla circolazione, per combattere la sindrome premestruale, contro la schizofrenia, la discinesia, le vertigini e i capogiri.
L’estratto di semi, meno studiato, contiene invece sostanze che potrebbero aiutare a uccidere batteri e funghi patogeni.
Nel caso degli altri usi proposti le prove dell’efficacia fanno propendere per l’inutilità del trattamento o non sono sufficienti per trarre delle conclusioni plausibili.
Da premettere che va assunto solo ed esclusivamente sotto forma di estratto e dopo consultazione medica per allergie e quant altro
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